Project Description
Il 26 maggio si è conclusa la gita sociale ad Agira.
Abbiamo visitato il paesino di Agira , in provincia di Enna, ricco di storia (*) e di specialità gastronomiche. Ci hanno fatto da guida ,con una ospitalità non comune gli amici del locale “club motori d’epoca” (federato ASI) capitanati dal presidente Filippo Spalletta e dal vicepresidente Benedetto Palermo.
La prima accoglienza ci è stata riservata presso la pasticceria “La Dolciaria“con una ottima colazione con le famose cassatelle di Agira.
Il Club locale ci ha scortati sino alla visita del museo della civiltà ed all’Aron(Arca Santa in pietra) con l’ottimo ausilio della guida sig.na …Ausilia Cardaci.
Il pranzo è stata la ciliegina sulla torta.Tutto a base di prodotti tipici locali presso il rinomato ristorante “Da Vunnanzia” (nei pressi di Piazza Garibaldi e precisamente in Via Vitt. Emanuele 336) e,dulcis in fundo, una sorpresa per tutti i partecipanti una portata di un maialino nero dei Nebrodi che ha deliziato i commensali.
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AGIRA ritrova intatto il simbolo più forte della sua spiritualità: l’Aron Ha Kodesch, l’Arca Santa, degli ebrei. L’assoluta rarità del reperto archeologico medievale (il più antico Aron d’Europa e l’unico in pietra in Sicilia) e la religiosità del sito dove sorgono i ruderi della sinagoga, danno un significato particolare ad Agira tanto da candidarla come percorso ideale della memoria degli Ebrei in Sicilia e ad essere culla di una nuova Koinè mediterranea. L’Aron testimonia la ricomposizione dell’identità siciliana con una delle sue radici, quella giudaica, che, insieme a quella araba e cristiana, ha costituito la specialità del popolo di Sicilia, un popolo che ha creduto nel rispetto dei valori delle tre culture. L’Arca Santa, armadio dove vengono conservate le scritture, la Torah, Costruito in pietra è di epoca aragonese con ricca decorazione a motivi floreali, oggi è’ posto nella Chiesa di San Salvatore, a ridosso del quartiere di Santa Maria dove risiedono le Case al borgo.
AGIRA è un luogo frequentato sin dal paleolitico superiore come testimoniano i reperti in selce di un riparo sotto roccia in contrada Capodoro in prossimità della quale sono stati rinvenuti anche resti di ceramica risalenti all’età del bronzo, nell’antichità fu nodo viario principale per i viaggiatori che da Catania si dirigevano a Termini o ad Alesa. Già fiorente nel VI secolo a. C., dalla fine del V sino all’avvento dei Romani ebbe una sua Zecca. Su alcune monete impresse il volto di Eracle, l’eroe più popolare di tutta la mitologia greca. Come scrive lo storico Diodoro Siculo, il figlio più illustre di Agira, (I sec. a. C.), in uno dei quaranta libri della sua Bibliotheca Historica.